Dopo il “Rugantino”, arriva anche l’esperienza del Cabaret. Nel 1968 Fiorini apre nel cuore di Trastevere uno dei primi locali di cabaret della Capitale: Il Puff, conseguendo in ogni stagione il tutto esaurito. Ubicato dapprima in via dei Salumi fino all’attuale sede in via Giggi Zanazzo.
Nel 1972 Fiorini, in compagnia di Toni Ucci, Rod Licary e Ombretta De Carlo, parte alla volta di Torino per registrare la sua prima serie televisiva in quattro puntate: “Ciao, torno subito”. Partecipa poi ad altre due trasmissioni televisive: Come quando fuori piove interpretando la canzone Cento campane, sigla del noto sceneggiato televisivo Il segno del comando in origine incisa da Nico, e ad Adesso musica dove, oltre a cantare Dammelo un bacetto, racconta degli aneddoti e presenta al pubblico il suo ultimo LP appena uscito Roma, ieri e oggi e la partecipazione dopo qualche anno a Canzonissima con la canzone Cento campane.
Nel 1974 interpreta in televisione, nello spettacolo Girovacanze la canzone Er monno, canzone che ha portato in finale a Un disco per l’estate. Prendendo parte, inoltre, a Canzonissima nel girone folk e con la canzone Barcarolo romano, seguita da Pupo biondo e da Ponte mollo. Ottiene il maggior numero di voti da parte della giuria nella storia di Canzonissima (300) appunto con Barcarolo romano. È praticamente scontata la sua vittoria. Poi accade qualcosa e la vittoria gli sfugge. Comunque, come scriveranno anche i giornali, Fiorini è il vincitore morale di Canzonissima. Nel 1975, torna a Un disco per l’estate con So’ stato er primo a fatte dì de sì.
Ha cantato anche per la tv. Nel 1976 conduce insieme a Maria Rosaria Omaggio la trasmissione televisiva Er Lando furioso. Inoltre scrive il testo della canzone Un sogno di marmo composta da Stelvio Cipriani, tratta dalla miniserie televisiva Il fauno di marmo.
Conosce poi Erminio Macario e viene da lui scritturato come “attor giovane”. Fiorini accetta con entusiasmo e parte alla volta di Milano, dove registra due puntate della trasmissione televisiva Macario più. Partecipa quindi allo spettacolo Una valigia tutta blu con Walter Chiari dove ripropone, con grande successo, Barcarolo romano. Registra poi la sigla musicale dello sceneggiato radiofonico Paolo Pelliccioni, brigante. Negli anni ’80 partecipa a numerose trasmissione radiofoniche della Rai, tra cui “Il guastafeste” e “Musica e parole per un giorno di festa” su testi di Marco Di Tillo.
Partecipa al Festival di Sanremo 1994 come membro della Squadra Italia cantando Una vecchia canzone italiana.